Mondo della discografia in fermento per l’abbandono della SIAE da parte di Fedez

Fedez-404_lg@Fedez #SIAE #SOUDREEF

Soundreef  è una società britannica fondata nel 2011 da due italiani e  svolge lo stesso lavoro della SIAE per la raccolta e la gestione dei  diritti d’autore degli artisti.

Fedez dal primo gennaio 2017 lascerà ufficialmente la SIAE in virtù di un accordo che sarà valido a partire dal primo gennaio di quell’anno.

E’ un duro colpo per la Società di Collecting italiana in virtù anche del fatto che Fedez ha accompaganto la notizia con una dichiarazione che è stata un po’ una scossa elettrica per i vertici SIAE.

Nel comunicato  Fedez ha parlato  della volontà di avere maggiore trasparenza nella gestione dei suoi diritti d’autore visto che SOUNDREEF offre dati analitici facilmente consultabili sulla raccolta dei diritti d’autore (quanti arrivano dalla radio e quanti dalla tv, per esempio) e paga gli autori in poche settimane, a differenza della SIAE che paga ogni sei mesi.

Visto che il comportamento di FEDEZ potrebbe spingere molti associati SIAE a passare dall’altra parte della “barricata” è stato diffuso  in mattinata dalla Società Italiana degli Autori e Editori un comunicato stampa ufficiale affidato all’ANSA che per dovere di cronaca riportiamo di seguito.

Musica: Siae, dispiace per Fedez, rapper male informato

(ANSA)- ROMA,29 APR – “Abbiamo saputo e preso atto della scelta di Fedez e certamente ci dispiace perdere uno dei nostri 80.000 associati. Continuiamo a stimare ed apprezzare Fedez come autore e come artista e tuttavia riteniamo che talune sue dichiarazioni siano frutto di una non corretta informazione”. La Siae commenta così la decisione annunciata dal rapper milanese di lasciare la Società degli autori e degli editori e di affidarsi per la raccolta dei suoi diritti d’autore alla società Soundreef. E intanto sottolinea “il boom di adesioni” registrato nell’ultimo anno: “Dal 1 gennaio 2015 a fine marzo 2016 circa 6.000 nuovi autori under 31 si sono iscritti a SIAE”.
Per la società presieduta da Filippo Sugar una conferma “che gli sforzi per migliorare i servizi per i propri associati – digitalizzando l’offerta, pubblicando online bilancio e relazione di trasparenza, azzerando la quota d’iscrizione per giovani e start up editoriali e abbassando la nostra provvigione, che oggi in media è sotto al 16% – stanno andando nella giusta direzione”. Siae “tutela in tutto 45 milioni di opere in virtù di 270 accordi di rappresentanza con società di collecting estere. Realizziamo circa 1,2 milioni di licenze all’anno e serviamo oltre 500mila utilizzatori sul territorio, senza gravare in alcun modo sulle casse dello Stato e senza dover fare utili nell’intermediazione del diritto d’autore”. Dati che secondo la società dimostrano “che abbiamo un peso e una massa critica che ci consentono di tutelare al meglio gli interessi dei nostri associati, anche nei tavoli di negoziazione con grandi player internazionali. Faremo sempre meglio per continuare a guadagnarci la fiducia dei nostri iscritti”.
(ANSA).

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