Folk Express, su Rai 1, Neri Marcorè ‘in viaggio tra suoni del mondo’… lo slogan funziona, incuriosisce e spinge ad ascoltare l’intero spettacolo. Peccato che durante l’ascolto venga naturale chiedersi che senso abbia proporre eventi simili, su RAI UNO.
Ci chiediamo, così, quasi d’istinto, se faccia parte del processo di metabolizzazione del progetto TALE E QUALE, programma di successo su RAI UNO da parecchi anni. Ciò tenuto conto che, nel caso del progetto FOLK EXPRESS , sembra si tratti più di VEROSIMILARITA’ PRESA ALLA LONTANA. Purtroppo.
Nulla eccepire, ovviamente, sulla qualità dei musicisti. Tutti Maestri che staremmo ad ascoltare per ore con il loro gentile e preparato suonare. Soltanto che non riusciamo a spiegarci come sia possibile che, sul primo canale della RAI, possano andare così tanti attentati alle canzoni che, oramai, occupano intere costellazioni nell’immaginario collettivo e dovrebbero essere tutelate come patrimonio orale e immateriale dell’umanità.
Sarà che un certo tipo di mondo che ha spaziato nel ‘900 sta bruciando e nel farlo, si mostra in grado di ardere ancor di più se in TV continuano a passare gente che farebbe meglio a fare il proprio mestiere.
MARCORE’ ATTORE e/o PRESENTATORE ci piace, infatti, molto di più e con quel suo cantare sembra evocare i periodi buii dell’era Frizzi. Difficile da ricordare lo so… Ma anch’egli s’era messo in testa di poter cantare per il solo fatto di essersi pagato un corso di canto.
Che poi, se in TV tentano di andarci artisti che sanno cantare veramente, possibilità concrete non gliele concede nessuno. A maggior ragione se valgono.
Meglio a questo punto il KARAOKE da una parte e le anime dei musicisti e artisti scomparsi prematuramente dall’altra.
PS: E per favore giù le mani da GOLDRAKE.
di Giovanni Pirri