Le Interviste di Allinfo.it : Roberto Fabbri. Quando l’ossessione sposa la melodia

Foto Roberto Fabbri_01_B(2)

(@RobertoFabbri) @FedericoMoccia #Intervista #GiovanniPirri (@iosonomoccia)

Una collaborazione che accende l’attenzione è sicuramente quella in essere tra Federico Moccia e Roberto Fabbri.

Una collaborazione che accende l’attenzione è sicuramente quella in essere tra Federico Moccia e Roberto Fabbri. E’ bastato un “flook” , a mo’ di scintilla, per accendere una piattaforma la stessa che, oggi, distribuisce un libro digitale che guarda oltre e si esprime attraverso un sodalizio che osiamo definire ben propiziatorio e alquanto evocativo.

Sia Federico che Roberto, pur partendo da punti di vista differenti, ambedue forti delle proprie interiori visioni, sono riusciti infatti a delineare un percorso che porta il nome di un progetto dal titolo deciso e allusivo: “Tu sei ossessione“.

Abbiamo allora raggiunto Roberto Fabbri al telefono per saperne un po’ di più.

Roberto come nasce questa collaborazione con Federico Moccia?

Quando Federico mi ha proposto di prendere parte a questo progetto sono stato ben felice di accettare in quanto il suo esperimento digitale comprende varie arti tra cui l’arte filmica (in quanto durante la lettura scorrono delle immagini) e fotografica.
Tra un capitolo e l’altro il lettore scopre, via via, degli inserti di 15 / 30 secondi che attraverso le immagini, rievocano: la storia che hanno appena letto; mostrano i volti dei protagonisti, dei luoghi. A supporto di questa esperienza emotiva si unisce quella sensoriale poiché Federico ha voluto abbinare alle immagini i commenti musicali affidati alla mia chitarra. Anche perché per sottolineare l’amore la chitarra è lo strumento più adatto.

Parlando di immagini in questo progetto ci sono, da una parte, le fotografie che Federico ha scelto per accompagnare i suoi testi e dall’altra le fotografie che le tue musiche riescono a generare durante l’ascolto. Nel caso del libro l’incontro tra le diverse visioni è coinciso?

Sinceramente quando ho letto il ibro e ho visto le immagini di Federico le ho trovate perfettamente attinenti e coerenti al tipo di musica che io compongono. C’è, dunque, una ottima affinità tra le melodie che ho composto e le immagini evocate da Federico. Tant’è che alcuni brani li ho presi da mie composizioni passate mentre altri li ho scritti grazie all’ispirazione sollecitata da ciò che leggevo e vedevo. Mi colpiva l’incontro tra il titolo del tuo brano guida “just friends” e il titolo del libro “Tu sei ossessione”.

Come si sposa l’amicizia con l’ossessione?

(Sorride) Diciamo che, in effetti, il brano è nato per raccontare l’amore scaturito da una amicizia anche se poi la stessa è la causa, prima, dell’ossessione che giustifica il titolo del libro. Ti posso dire che il protagonista è uno scrittore che a un certo punto viene contattato, in forma anonima, su internet, da una sua fan. Da questo incontro nasce il contatto virtuale tra i due che prosegue nel tempo anche se il protagonista maschile della storia ha già una moglie e un figlio. La donna virtuale, del mistero, scatena in lui una vera e propria ossessione.

Possiamo dire che tra te e Federico, galeotto fu l’ultimo tuo concerto all’Auditorium Parco della Musica. Tu avevi già scritto un brano ispirato al racconto “La passeggiata”. Brano che hai inserito nel cd Beyond!

Il nostro incontro è stato il frutto di una serie di casualità legate in primis alla lettura di un suo breve racconto: la passeggiata. L’acquistai mentre stavo aspettando di salire sul treno. Durante il viaggio il racconto mi prese così’ tanto – parla di un figlio che rievoca la passeggiata fatta anni prima con il padre che purtroppo viene a mancare. Durante la passeggiata il figlio ritrova il padre. Gli appare lungo il percorso. Da questo incontro nasce il piacere di ritrovarsi e si dipana il tema / problema della comunicazione tra padri e figli che è sempre attuale – Mi piacque talmente tanto da sentire l’esigenza di scriverci su il brano che poi inserito nel disco Beyond.  Tutto ciò senza però conoscere Moccia. Dopo il concerto Federico passò a salutarmi anticipandomi che se si fosse presentata la giusta occasione avrebbe inserito la mia musica in un suo nuovo progetto. E così è stato.

Cos’è Flook?

E’ una piattaforma innovativa creata da Federico e farà da trampolino di lancio ai suoi futuri progetti ma anche ad altre produzioni letterarie come il Piccolo Principe nel quale, tra le altre cose, avrò il piacere di inserire la mia chitarra.

Prosegui così il tuo percorso illuminato dall’innovazione ben collegato alla formazione?

A me piacciono tutte le novità specialmente se possono essere veicolo di cultura. Flook essendo attuale può avvicinare alla lettura tanti giovani. I giovani, grazie a questa piattaforma possono modificare le immagini delle storie, dunque immedesimarsi sostituendosi ai personaggi o, semplicemente inserendo le proprie immagini all’interno dei racconti. Ogni passaggio si apre all’interazione evoluta.

In questo progetto i giovani sono protagonisti. PArlando sempre di giovani i ragazzi del Conservatorio ai quali insegni ti aprono alla speranza?

La speranza la vedo sempre viva in loro. Ci sono tanti giovani che hanno voglia di comunicare attraverso la musica. Certo li aspetta un percorso non semplice perché non si può vivere di musica come si vorrebbe. Studiano con entusiasmo, a volte azzardando tuttavia si aprono allo studio delle altre discipline che ritengono fondamentali per sviluppare l’idea legata al mestiere che più preme loro: di musicista.

Altre novità in programma?

In Aprile uscirà il mio nuovo disco su etichetta Sony e oltre a contenere mie nuove esecuzioni conterrà anche i brani legati al progetto attualmente in essere con Federico. Durante i concerti che seguiranno, le immagini continueranno a far dar sfondo alla mia musica. Diversamente dai precedenti lavori, ho inserito una Orchestra d’archi, la stessa che mi aveva accompagnato all’Auditorium e quindi sarà presente il Concerto per Orchestra d’archi che è “fantasia eclettica”. Include sei tempi dall’ampio respiro. E poi due brani con voce (per la prima volta) e un coro.

La presenza della voce è una novità assoluta?

Sì inserirò una Voce solista, un quartetto di chitarre , una orchestra d’archi e un coro di 50 elementi. Nonostante i brani corali e quindi la inevitabile e necessaria evoluzione in termini di organico la chitarra rimane comunque al centro di tutto.

Sono in programma sviluppi cinematografici con Moccia?

Vari momenti del libro verranno riproposti live sperando che Federico possa essere presente con me sul palco per leggere di persona i pensieri tratti dal suo libro. Il tutto come breve introduzione ai miei brani musicali .

Cosa bolle in pentola per i live?

Il 19 dicembre, alle ore 20.00, alle Scuderie Aldobrandini di Frascati (Roma – Piazza Guglielmo Marconi 6) mi esibirò nell’ambito del “Il Festival a sei corde”, per l’occasione sarò accompagnato da Riccardo Rocchi, Nicola Giannelli, Fabio Macera per il Roberto Fabbri Guitar Quartet. Mentre il 27 dicembre, alle ore 21.00, sarò presente al Teatro Comunale di Novoli con un recital solistico durante la VIII edizione del “XMAS Guitar Contest”.

E…

Nel corso della mia carriera ho scritto tanti libri tra cui il mio best seller …Suoniamo la chitarra… ed è stato tradotto in molte lingue tra cui il Francese, il tedesco, lo Spagnolo e a breve anche in Inglese e in Cinese. Poiché il messaggio che voglioo lanciare si lega alla speranza ho deciso di pubblicare questo disco anche in Arabo per ribadire che la musica può unire ed essere espressione di un messaggio positivo. Sono convinto infatti che una volta imbracciata la chitarra difficilmente venga in mente di imbracciare altro.

di Giovanni Pirri

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