L’ULTIMO GIORNO DI SOLE” Chiara Buratti interpreta gli inediti di Giorgio Faletti e diventano un disco e uno spettacolo

cover album - l'ultimo giorno di sole

(@andreaMiro) (@giorgio_faletti) #ChiaraBuratti

E’ uscito il disco L’ULTIMO GIORNO DI SOLE con i testi postumi del grande GIORGIO FALETTI  interpretati dall’amica e attrice Chiara Buratti e con gli arrangiamenti musicali di Andrea Mirò.  

E si trasformano in pura tangibile realtà   atmosfere che ti rapiscono senza farti  ingrassare “nemmeno un chilo”. Sarà per questo che le puoi ascoltare e riascoltare immaginando che lui sia ancora là, accanto mentre alacremente se la ride.

Sarà che Giorgio si è guadagnato la nostra stima e l’ascolto di queste sue nuove parole colma, a modo nostro, l’immenso vuoto. Merito anche di Chiara che dalla Sua può dirsi toccata dal talento e, al tempo stesso, protagonista di un fortunato  incontro con  chi sa cosa vuol dire costruire “Pietra su Pietra” una carriera artistica non comune, votata all’eccellenza.

Ecco che canzone dopo canzone tutta la maestria di Andrea Mirò che ha curato gli arrangiamenti de L’ULTIMO GIORNO DI SOLE sposa l’armonia vocale di Chiara.  Sale  a pieno titolo  sul palco della canzone d’autore con un progetto che lascia il segno e si merita i riflettori accesi a lungo.

Anche perché “L’ULTIMO GIORNO DI SOLE , nel tempo di nove brani,  è  tributo a ciò che resterà caro e  una eterna prima volta, ad ogni nuovo ascolto.

Nel mistero che è proprio di certe alchimie musicali l’album L’ULTIMO GIORNO DI SOLE di Giorgio diventa l’eterno suo primo “in questo lampo abbagliante che chiamano vita”: la nostra; quella di  un autore, cantautore, scrittore che ci ha rapito, stupito e non ha esitato nel mostrarsi nudo. Perché scrivere è gettare l’occhio della  fantasia  all’immaginazione ma anche a ciò che c’è di più intimo e si posa sul fondo dell’animo.

I  9 brani, insieme a 7 monologhi, fanno parte dello spettacolo (intitolato anch’esso “L’ultimo Giorno di Sole”) che Faletti ha scritto per Chiara Buratti e che debutterà, ad un anno dalla sua scomparsa, il 4 luglio al Teatro Alfieri di Asti, diretto da Fausto Brizzi e con Giulia Mazzoni al pianoforte.

Ecco la tracklist de L’ULTIMO GIORNO DI SOLE”:  Released by:  Nar International/Orlantibor

 INSONNIA – NEMMENO UN CHILO – LA DONNA CHE NON C’ERA – COSE TURCHE – ALIAS  – UNISEX – SALUTI DA MONTECRISTO – L’ULTIMO GIORNO DI SOLE – CONFESSIONI DI UN PIANOFORTE (duetto con Giorgio Faletti)

Etichetta: NAR INTERNATIONAL SRL – ORLANTIBOR ED. MUSICALI
Distribuzione fisica: ARTIST FIRST
Distribuzione digitale: MADE IN ETALY
Produzione artistica, realizzazione e arrangiamenti: ANDREA MIRÒ
Programmazioni: LUIGI SCHIAVONE
Registrato e mixato da LUIGI SCHIAVONE (c/o lo studio Anyway di Milano)
Masterizzato da LORENZO CAZZANIGA (c/o il Nemo Mobile studio)
Progetto grafico: MANUELA PARISE – PAOLA MALFATTO

La voce di Giorgio Faletti in “Confessioni di un pianoforte” è stata registrata presso lo Studio “Fonderiefoniche” da Manuel Daniele in un giorno di sole del 2013.

Le canzoni dell’album “L’ultimo giorno di sole” costituiscono dei “racconti nel racconto”, nove affreschi indipendenti che, oltre a restituirci lo straordinario talento narrativo di Giorgio Faletti, svelano anche la varietà delle sue influenze musicali e dei suoi ascolti.

Insonnia

Scritta durante una notte d’estate all’Elba e completata prima del sorgere del sole, la canzone, l’unica che non è parte dello spettacolo “L’ultimo giorno di sole”, diventa l’intro perfetta per il disco, un ponte tra realtà e sogno, eterea e leggera come solo un serissimo divertissement sa essere.

Nemmeno un chilo

Giorgio era un grande osservatore, e questa canzone è l’esempio perfetto della sua arte di descrivere, trasformare e restituire in poesia. Sul palco si avvicendano personaggi che a ben guardare sono le persone che incontriamo per strada ogni giorno, se non addirittura noi stessi, chi con il cuore in pezzi, chi con il cuore intero.

La donna che non c’era

Nata alla tastiera, come quasi tutti le canzoni di Giorgio, la melodia traccia un profilo femminile etereo completato da un testo che è una preghiera forte e tenace come solo le donne sanno essere.

Cose turche

“E qui arriva il circo, con nani e ballerini!”. Così Giorgio descriveva questa canzone, per la quale aveva da subito immaginato un arrangiamento festoso e ricco. Per questo, dopo aver ascoltato il provino preparato da Andrea Mirò aveva esclamato entusiasta: “Bellissimo, aggiungiamo ancora più bande!”. Il testo è la fotografia di un mondo voyeuristico, con doppia morale e fame di chiacchiere, un mondo non così lontano…

Alias

Un altro straordinario ritratto femminile, “una donna sempre diversa” che vuole stupire prima di tutto se stessa. La canzone sintetizza perfettamente la protagonista dello spettacolo, una donna “in attesa” per una melodia che regala emozioni che non arrivano inattese.

Unisex

Uno dei primi brani nati per il progetto, affronta un tema spesso considerato “scomodo” con sensibilità e cruda poesia. E alla fine del pezzo il vento si porta via tutte le differenze, lasciando solo Arte.

Saluti da Montecristo

Un arrangiamento lieve fa da contrappunto a un testo che grida “vendetta, tremenda vendetta”, cantato da Chiara Buratti con dolce perfidia. E con questi ingredienti, in questo thriller è difficile tifare per la vittima.

L’ultimo giorno di sole

Ritroviamo qui i ritmi tribali che già avevano incrociato il percorso artistico di Giorgio (si veda “La notte è passata” nel precedente lavoro discografico “Da quando a ora”), con gli splendidi cori di Andrea Mirò e un testo che ci porta al cuore dello spettacolo, del disco e di un mondo (più o meno) inventato giunto al tramonto. Un gioiello Real World. In questo caso, a Giorgio non dispiacerà essere scambiato per Peter Gabriel.

Confessioni di un pianoforte

Il sogno di un artista è illuminare la scena con un fascio di luce che nessuno ha mai usato prima. Tutte le canzoni di Giorgio Faletti seguono questo istinto, la voglia di raccontare questa vecchia storia che è la vita da un punto di vista nuovo. Un tempo fu “un appuntato a parlare al tenente”, ora è un pianoforte che parla a tutti i gradi. Parla e non suona. Un pianoforte che racconta, che ricorda uomini e donne, mani e scale, navi e locali, grandi orchestre e piccoli sogni. Un pianoforte che per una volta non accompagna, ma si fa personaggio e ruba la scena. Tutta. Un pianoforte al centro del palco e tutto il mondo attorno.

Brava Chiara. Brava Andrea. Bravo Giorgio …a te che non te ne sei mai andato via.

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