Le Interviste di Allinfo.it : Enrica Guidi

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L’hanno definita una ragazza all’antica che si è fatta notare nella Prima Serie de Il Delitti del Barlume. In tutte le cose che fa ama metterci cuore ed anima. Cerchiamo di saperne un po’ di più su di lei grazie a questa  intervista, visto che è tornata in TV  su SKY con la seconda serie della fortunata fiction girata a Pineta, immaginaria cittadina della provincia toscana.

Come leggi il tuo ritorno nel cast de I Delitti del Barlume? Senti ancora più tuoi i panni di Tiziana?

Sento in me un grandissimo entusiasmo anche perché   la prima serie è stata, in assoluto, la mia prima esperienza televisiva. Ora con questa seconda opportunità televisiva  mi sento ancora a più mio agio. Il personaggio in qualche modo è cresciuto e nell’interpretarlo ho provato nuovi stimoli.

Com’è recitare insieme a Filippo Timi?

Oltre che un attore è anche un regista e scrittore quindi stare al suo fianco mi rende fiera ed orgogliosa. Nulla con lui è mai banale e la sua vicinanza riesce a trasportare le riprese in un clima che permea di generosità attoriale assai utile.

Cosa ti lega al personaggio di Tiziana?

Al personaggio mi lega il suo essere ragazza di provincia ed è stato tant’è che in lei  ho trovato molte similitudini. Il personaggio mi ha permesso , quindi, di lavorare tanto su me stessa.

Hai definito tu stessa Tiziana   un personaggio all’antica come te?

Se parliamo del piacere dello scrivere a mano le lettere dirette alle persone care o del piacere di  ristabilire il senso dei tempi giusti per ogni attività o rapporto umano  non posso che dirti che mi sento all’antica proprio come il personaggio di Tiziana. Ciò è possibile anche  senza rinunciare alla tecnologia. Le  priorità di Tiziana proprio come le mie sono la famiglia.  Diciamo però che Tiziana non ama godere appieno della   propria gioventù e in questo siamo diverse.

Tiziana è  un po’ una “ragazza in giallo”?

Nella seconda serie è coinvolta di più nei delitti e, quindi, anche lei partecipa un po’ di più alle indagini anche se dei pettegolezzi se ne occupano prevalentemente i quattro vecchietti del bar e il barista Massimo (Filippo Timi) poi c’è il Commissario Fusco (Lucia Mancino che si occupa di tutte le indagini. Io sono la collaboratrice di Massimo e, in quanto ragazza carina dotata di freschezza, ho il compito di accendere con il mio entusiasmo  l’atmosfera del bar.

Com’è vivere a “Pineta”?

Pineta è una cittadina immaginaria sul litorale toscano e Marco Malvaldi, quando ha scritto di questa ipotetica cittadina si riferiva a Tirrena. Noi invece abbiamo girato a l’Isola d’Elba.

Quando ti hanno detto che la parte era tua sei andata a leggere subito i libri di Malvaldi ?

Sì ,sono andata subito a leggerli. Li trovo spettacolari perché Malvaldi ha questa grande dote di utilizzzare l’ironia toscana e di unirla a queste indagini che non sono scontate e toccano temi di fisica, chimica che ti trasmettono comunque delle nozioni utili.

Com’è nato il tuo legame con la recitazione e il cinema?

Da piccola ho sempre adorato il movimento e lo sport praticando danza e nuoto però crescendo, ai tempi dell”Università, ho preso coscienza dentro di me che c’era una parte che non riusciva ad esprimersi e da amante dell’arte ho capito che dovevo lasciar prevalere cuore e sensi , trovando il giusto connubio tra parola e corpo.

Ti ricordi il tuo primo debutto?

Il mio primo lavoro si lega proprio a  I delitti del Barlume. Avevo trovato un annuncio su internet  in cui cercavano una ragazza toscana atletica. Mi sono presentata e mi hanno preso. Questo mi ha permesso di lavorare con artisti fenomenali che mi ha dato un arricchimento personale pazzesco.

I tuoi amici ti hanno mai chiamato Tiziana?

Per fortuna no e questo mi piace perché mi piace l’idea di non legarmi troppo ai personaggi che rappresento. In più Tiziana è anche il primo ruolo da me interpretato e spero di poter crescere e di poter recitare ancora in  tantissimi altri  ruoli.

Dal punto di vista della professione chi sono i tuoi intoccabili?

Son tanti però ad esempio sono molto affezionata come idea ad una Stefania Sandrelli che rimane sempre fresca, nella sua semplicità dotata di classe, Debra Winger anche se, negli ultimi anni, si è ritirata più nel sociale  incarna sempre quel dinamismo che a me piace tantissimo. Di registi amo chi rischia , prende una posizione e osa e possa  aiutarmi a liberare la mia voglia di esprimermi.

Più Cinema o più Teatro?

A me piace molto il cinema perché lavora sull’analitico e lavora quindi sulle espressioni anche se il teatro ha una adrenalina diversa imparagobaile ed è una bella sfida.

Cos’è la cosa che ti spaventa di più di questo mondo?

Mi spaventa l’individualismo perché secondo me tutti i lavori richiedono un gioco di squadra in cui ottieni solo se collabori e, quindi dai.

E…

Credo fortemente nell’amore assoluto…per il lavoro, tra uomo e donna ma anche nell’amicizia. Se si ha una aspirazione e la si sente col cuore e con l’anima non si può non seguire e se nel fare ci metti questi ingredienti gli altri se ne accorgono.

di Giovanni Pirri

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