ZNORT 2015 – rassegna concertistica presentata da Centro Zo, MercatiGenerali e Ame / Catania / 22 Marzo-8 Maggio 2015

Znort - locandina fronte -ridotta

Centro Zo, MercatiGenerali e AME  presentano la rassegna ZNORT 2015: Bud Spencer Blues Explosion, Modena City Ramblers, Fask e Ultravixen, Edda, Tre Allegri Ragazzi Morti, Management del Dolore Post Operatorio

Centro Zo, MercatiGenerali e Ame presentano Znort 2015, rassegna concertistica musicale che si terrà a Catania dal 22 marzo all’8 maggio 2015.
Il festival prevede 6 concerti, in programmazione presso le sedi di Zo Culture Contemporanee (Piazzale Asia, 6 – Catania) e di MercatiGenerali (S.S. 417 Km 69, Catania) e seguirà il seguente calendario:

Znort - locandina retro

Bud Spencer Blues Explosion (domenica 22 marzo – Zo Culture Contemporanee)
Modena City Ramblers
(lunedì 6 aprile – MercatiGenerali)
Fast Animals Slow Kids + Ultravixen
(venerdì 10 aprile – Zo Culture Contemporanee)
Edda
(venerdì 24 aprile – Zo Culture Contemporanee)
Tre Allegri Ragazzi Morti
(sabato 2 maggio – MercatiGenerali)
Management del Dolore Post Operatorio
(venerdì 8 maggio – MercatiGenerali)

 Tutti i biglietti per i concerti potranno essere acquistati in prevendita a prezzo ridotto presso il Circuito Box Office Sicilia, ww.ctbox.it e 095 7225340

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Bud Spencer Blues Esplosion (domenica 22 marzo, h. 21)– Zo Culture Contemporanee

Dopo la tournee 2014 con il loro “This is not a show”, i Bud Spencer Blues Explosion tornano a girare l’Italia dopo l’uscita del loro ultimo album “BSB3“, uno degli album più apprezzati del 2014.
Mama” è il nuovo video dei BSBE, il terzo estratto da “BSB3”.
Per l’occasione, il duo di base a Roma è tornato alle origini: dietro la macchina da presa c’è Dandaddy (già al lavoro con Dente, Le Luci della Centrale Elettrica, Baustelle, Marta sui Tubi ecc) che ha firmato moltissimi videoclip del gruppo e che ha curato la regia dell’apprezzatissimo DVD: “BSBE LIVE – NEL GIORNO DEL SIGNORE”.
Non solo, i BSBE tornano a metterci la faccia e a mostrarsi intenti nella cosa che sanno fare meglio: suonare!
I BSBE si confermano come uno dei pochi gruppi italiani ad avere un’attitudine rock che d’italiano non ha proprio niente.
Cesare Petulicchio e Adriano Viterbini si apprestano a tornare in tour dopo una breve pausa con uno spettacolo tutto nuovo che parte proprio da BSB3 per rivisitare anche il vecchio materiale del duo romano sotto una nuova luce più vicina alle sonorità aspre, quasi garage, dell’ultimo album. Non mancheranno al solito le improvvisazioni e le cover, da sempre vero e proprio marchio di fabbrica dei BSBE. Le infuocate performance dal vivo del duo sono rinomate: per i BSBE ogni sera è diversa da quella prima, può succedere di tutto, i brani si allungano, mutano forma e prendono strade diverse rispetto ai dischi. I Bud fanno i concerti nello stesso modo in cui affrontano il lavoro in studio: come se si trattasse di una cosa a sé, come se ogni sera fosse una piccola opera d’arte da vivere in prima persona.

MCR - per comunicati

Modena City Ramblers (lunedì 6 Aprile – Pasquetta h. 17) – MercatiGenerali

I Modena City Ramblers (noti anche nella forma abbreviata MCR) nascono nel lontano 1991. Autodefiniscono il loro genere musicale come combat folk dichiarando sin dall’esordio un amore incondizionato per il folk irlandese, le cui sonorità rimangono anche dopo l’influenza di altri generi, in particolare il rock con contaminazioni punk.
Sin dai tempi in cui suonavano solo musica irlandese, i Modena City Ramblers, come già i Pogues (ai quali si sono largamente ispirati), utilizzano brani strumentali della tradizione popolare (irlandese, scozzese, celtica e poi anche klezmer, balcanica, italiana) come basi per loro brani, come riff o come assolo.
I MCR  girano dal 6 febbraio con il loro nuovo tour SENTIERI CLANDESTINI che anticipa la pubblicazione del nuovo disco TRACCE CLANDESTINE in uscita il 24 marzo  per l’etichetta MCRecords.

Ci sono canzoni nel corso della carriera di una band come i Modena City Ramblers che diventano una bandiera, un simbolo di riconoscimento, un marchio di fabbrica. Ci sono altri brani, invece, che il pubblico non si aspetta, su un disco non li ha mai ascoltati ma li ha sentiti qualche volta dal vivo, in concerto. Sono tracce particolari, mai registrate, oppure comparse solo in dischi oggi introvabili, canzoni spesso di altri autori che rientrano a pieno nel registro culturale e musicale dei MCR e che hanno particolarmente influenzato la band. Il nuovo disco dei Modena City Ramblers, TRACCE CLANDESTINE, è tutto questo.

Pubblicato per ModenaCityRecords, “Tracce Clandestine” dei Modena City Ramblers verrà dato alle stampe il prossimo 24 marzo e conterrà molti brani che la band ha proposto dal vivo durante anni di concerti ma che non sono mai stati incisi su disco, salvo rare eccezioni. La band per l’occasione è tornata in studio di registrazione dove ha invitato molti artisti per collaborare alla stesura del disco. Artisti italiani e stranieri, in alcuni casi legati ai Ramblers da rapporti di stima ed amicizia, in altri casi veri e propri punti di riferimento nella crescita musicale della band. Questo è TRACCE CLANDESTINE dei MODENA CITY RAMBLERS. E’ così che prende vita anche SENTIERI CLANDESTINI, il modo migliore per presentare dal vivo in un’unica scaletta le tracce clandestine seminate in oltre vent’anni di concerti. L’inedita tournée della band, oltre al repertorio storico, darà così una nuova identità alle canzoni che per anni sono state disperse in terre di confine, e i brani avranno uno spazio tutto loro per rivelarsi al pubblico e fare finalmente parte di un concerto unico e suggestivo.

Fask 1

Fast Animals Slow Kids + Ultravixen (venerdì 10 aprile, h. 22.30) – Zo Culture Contemporanee

FASK. Il progetto Fast Animals and Slow Kids nasce alla fine del 2008 da  amici quattro musicisti Aimone Romizi, Alessandro Guercini, Alessio Mingoli e Jacopo Gigliotti. Nel 2009 registrano l’EP Questo è un cioccolatino (To Lose La Track), stampato da Luca Benni. Nel corso del 2010 aprono i concerti di band come Zen Circus, Il Teatro degli Orrori, Futureheads e Ministri. In estate partecipano e vincono il contest di Italia Wave Love Festival come miglior gruppo emergente italiano. Nel 2011 pubblicano il loro primo album Cavalli, prodotto da Andrea Appino dei Zen Circus. Nell’ottobre 2012, registrano il loro secondo disco  Hýbris (pronunciato “Iubris”) che viene pubblicato da Woodworm (con distribuzione Audioglobe e To Lose La Track per il vinile), nel 2013 il singolo A cosa ci serve vince il Trofeo Rockit come migliore canzone italiana, nello stesso periodo il disco riceve anche il riconoscimento di migliore album italiano per il lettori di Xl-la repubblica.
L’uscita di Alaska, l’ultimo e terzo disco prodotto  dall’etichetta Woodworm, pone definitivamente FASK (Fast Animals and Slow Kids) al vertice della scena musicale indipendente italiana: dopo il rilascio ufficiale nel giro di poche ore Alaska è il disco “alternative” più venduto in Italia su Itunes. Nel 2014 il tour invernale della band conta 105 concerti in tutta Italia.

Ultravixen

ULTRAVIXEN. A distanza di quattro anni dall’album di esordio Avorio Erotic Movie (Wallace Records) , che ha fatto apprezzare gli UltraviXen dagli intrepidi frequentatori dei locali italiani di live music e ricevere unanimi ed entusiastici riscontri dalla stampa specializzata, a fine settembre esce, sempre per Wallace, il secondo album della band catanese, dal titolo Il Riskio. Alcune cose sono cambiate, altre sono rimaste, ferme e rassicuranti.

Rimane l’assetto da power trio: Alessio Edy Grasso (voce, chitarra), Nunzio Jamaika (basso) e Fabulous Carmelo (batteria), ma si è aggiunto Dario Aiello Blatta (synth, chitarra) dj del duo electro Blatta & Inesha. C’è ancora il treno di chitarre del passato, sferraglianti, fradice fino al midollo di distorsioni e riverberi; ma ora al servizio di un indie rock potentissimo ed evoluto, ancorato alla scuola di Chicago e debitore di certo 90’s college alt/rock; ma con personalità propria.

C’è l’approdo alla lingua italiana, al quale Alessio Grasso è arrivato dopo avere dato forma a colpi di penna e Fender alla sua personale e autobiografica poetica. Ci sono ancora le mani sapienti di Pippo Barresi sul desk; ma a produrre il tutto c’è direttamente Alessio Grasso.

C’è elettricità nell’aria: gli UltraviXen hanno partorito un album ad altissimo impatto sonoro. Gli UltraviXen sono definitivamente l’espressione più italiana dell’avant punk che infuocherà i palchi.

Stefano-Edda-Rampoldi

Edda (venerdì 24 aprile h. 22.30) – Zo Culture Contemporanee

Stefano Edda Rampoldi, voce dei Ritmo Tribale negli anni ’80 e ’90, torna sulle scene come solista nel 2009 con il folgorante debutto “Semper Biot”. Accasato alla Niegazowana da allora, non si è più fermato: dopo l’EP “Edda In Orbita” del 2010 ed il secondo full-length “Odio i Vivi” del 2012 è uscito il 28 ottobre 2014 il terzo sorprendente capitolo.
Per il nuovo lavoro “Stavolta Come Mi Ammazzerai?”, in uscita per Niegazowana con distribuzione Audioglobe, è stata presa una strada produttiva diversa rispetto ai due dischi precedenti (che erano stati concepiti assieme al co-autore Walter Somà e poi prodotti da Taketo Gohara). Edda ha deciso di mollare il lavoro sui ponteggi ed isolarsi in una sala prove in provincia di Arezzo. 
Con un bagaglio di venti brani almeno, alcuni composti in precedenza con Somà, altri che si sviluppano man mano, sperimenta con l’iPad che all’inizio non sa neanche come si accende. Ma soprattutto lavora sulla sua voce, sempre più potente e lacerante, accompagnandosi con la chitarra. Da solo con la musica a tempo pieno, raggiunge lo stato di grazia che gli permette di scrivere alcune delle canzoni più belle di tutta la sua carriera. L’ispirazione scorre generosa, i testi unici e paragonabili a niente e nessuno si susseguono come un dono dal cielo. Perché è da lì che arriva certa roba. Almeno la scintilla iniziale: “Il primo verso te lo regalano gli Dei; gli altri devi trovarli da te, e adeguarli al primo”, disse Valéry.
Il disco è stato prodotto artisticamente da Fabio Capalbo (regista di videoclip memorabili per Edda, Capossela, Verdena, Dilaila, Toni Bruna, batterista con IlVocifero e co-titolare dell’etichetta Niegazowana assieme a Massimo Necchi che di questo disco è produttore esecutivo) che ha raggruppato e coordinato una nuova squadra di lavoro attorno ad Edda. 
Una strada nuova che porta ad un album più immediato e d’impatto, meno ostico. Questo è il disco rock di Edda, suonato nel suo nucleo essenziale da una band tradizionale (basso, chitarra, batteria). Il disco che i fans dei tempi dei Ritmo Tribale aspettavano. Il disco che chi ama la vasta gamma di voci e la dirompente energia sprigionata nei live si aspettava. Il disco che Edda stesso voleva realizzare e gli esplodeva dentro. 100% Edda. Senza filtri, senza compromessi. Sempre nudo. 

 

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Tre Allegri Ragazzi Morti (sabato 2 maggio, h. 23) – MercatiGenerali

La vita lontana da ogni cliché. Tre Allegri Ragazzi Morti si sono formati nel 1994 a Pordenone, in Friuli. Il trio, composto da Davide Toffolo, Enrico Molteni e Luca Masseroni, ha all’attivo numerose incisioni. I tre hanno deciso di non donare la propria immagine ai media e di riconoscersi nella matita di Davide Toffolo, popolare disegnatore di fumetti. Davanti all’obiettivo fotografico il gruppo si nasconde dietro a maschere a forma di teschio, divenute il simbolo dell’immaginario evocato dai testi e soprattutto dagli intensi concerti. Dal 2000 il gruppo è indipendente e a capo dell’etichetta discografica “La Tempesta”.

Nel giardino dei fantasmi segna il ritorno discografico di Tre allegri ragazzi morti. È il settimo album ufficiale della band di Pordenone e segue il fortunato Primitivi del futuro del 2010. Nel giardino dei fantasmi è stato registrato da marzo a settembre del 2012 all’Alambic Studio di Valvasone, Pordenone, per la produzione di Paolo Baldini. Dove sarà approdato il sound del trio dopo la virata reggae-dub del precedente lavoro?

La risposta è distribuita in undici nuove canzoni. A detta degli stessi allegri ragazzi morti, continua il viaggio dentro la musica. Il produttore Paolo Baldini ha infatti organizzato un orizzonte sonoro inedito per il trio. È un disco folk, o etnico, così lo definiscono i ragazzi morti stessi. Un disco etnico, ma di un’etnia immaginaria. Il risultato si avvicina in qualche modo alla ritmica dei Violent Femmes (il loro celebre primo album è stato uno dei riferimenti di partenza), ma anche ad un certo tipo di Fela Kuti. I segreti dello Space Echo si fondono con le chitarre naïf di Toffolo, le architetture della musica caraibica si vestono con i giri blues imparati ascoltando innumerevoli dischi africani. Inevitabile l’influenza di un certo tipo di cantautorato italiano, non associabile

alla cosiddetta musica leggera.

Suonato da Tre allegri ragazzi morti, quindi Luca Masseroni alla batteria e percussioni, Enrico Molteni al basso elettrico e acustico e Davide Toffolo alle chitarre elettriche e acustiche, oltre che alla voce. Il nuovo disco offre anche un approccio a strumenti non ancora frequentati dal trio, come il mandolino, l’ukulele, il balafon, i cucchiai ed il cajon. Alcune chitarre sono state suonate da Andrea Maglia (che seguirà il trio dal

vivo), Giulio Frausin (Mellow Mood e The Sleeping Tree) e dallo stesso Baldini. I gemelli Garzia (sempre Mellow Mood) si sono prestati a numerosi cori. Presente in vari episodi anche il coro I Fantasmi, composto da Mimina di Muro, Elisa Santarossa, Giulia Sgrò, Elena Veneruz e Lorena de Bernardis.

Il concept grafico è frutto del lavoro di Davide Toffolo ai disegni, Alessandro Baronciani alla grafica, Sterven Jonger alla fotografia e Canedicoda ai costumi. Qualcosa sulle canzoni o sui fantasmi raccontati nelle canzoni, come preferite. Non troverete risposte o retorica in queste tracce, semmai domande e ritratti. Ritratti di quei fantasmi che occupano la nostra cronaca personale ma anche la nostra fantasia.

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Management del Dolore Post Operatorio (venerdì 8 maggio, h. 23) -MercatiGenerali

Il MAdeDopo (Management del Post Operatorio) è nato a Lanciano, tra i corridoi dell’ospedale locale dove i membri della band erano ricoverati dopo un incidente automobilistico. Il gruppo ha esordito due anni dopo con l’album Mestruazioni. Hanno proseguito l’attività musicale con una lunga serie di concerti facendo anche da apertura a gruppi importanti come Diaframma, Echo & The Bunnymen, Zen Circus e Marlene Kuntz. 
Nel 2010 ha vinto il Premio Speciale MArteLabel che gli  ha permesso di avere un contatto con la neonata MarteLabel con cui pubblica il secondo album, Auff!!, contenente dieci tracce tra cui Nei palazzi. Il primo singolo estratto è Pornobisogno. La quinta traccia dell’album, Amore borghese, vede la collaborazione di Emiliano Audisio dei Linea 77. L’album, in cui è forte l’influenza musicale del primo punk funk a la Gang of Four,, viene valutato ottimamente dalla critica di settore.
Il gruppo partecipa al Concerto del Primo Maggio nel 2013. Durante l’esibizione innalzano un preservativo come se fosse un’ostia, il gesto provoca l’interruzione del concerto del gruppo e della relativa trasmissione televisiva a cui è seguito un dibattito sulla morale.
L’ultimo disco, “McMAO”, è uscito nel marzo 2014, prodotto da Color Sound Indie Alternative Produzioni in collaborazione con MArteLabel e distribuzione Universal Music Italia. Il primo singolo dell’album “James Douglas Morrison” resta in rotazione esclusiva per la prima settimana su Radio Deejay, operazione inusuale per una band dal taglio indie che però riesce a raccogliere consensi anche in ambiti main. Ad aprile il Management del Dolore Post-Operatorio lancia alle radio “Oggi chi sono”. Il video raggiunge oltre 180.000 visualizzazioni su Fanpage in pochissimi giorni. Nell’agosto 2014 dopo un tour di oltre 80 date dall’uscita di “McMAO” la band abruzzese viene coinvolta in una operazione video mai vista prima in Italia con il brano “Il Cantico delle fotografie”. Con la band di amici de Lo Stato Sociale, decide di procedere ad uno scambio di videoclip inediti capovolgendo immagini e musica dei rispettivi video. Il risultato: il video A girato in origine per un altro brano dell’album dei Management montato su “Senza macchine che vadano a fuoco” de Lo Stato Sociale mentre il video B, girato originariamente su “La musica non è una cosa seria” de Lo Stato Sociale diventa il video de “Il cantico delle fotografie” dei MaDe DoPo. Nel mese di dicembre 2014 si chiude il McMAO tour e l’esperienza discografica della band con MArteLabel. Il combo abruzzese, con una serie di concerti sui palchi di alcuni dei maggiori club nazionali annuncia l’ingresso in Tempesta Dischi e affida la produzione artistica del primo album edito dalla stessa etichetta di Tre Allegri Ragazzi Morti, Luci della Centrale Elettrica, Pan del Diavolo (solo per citarne alcuni) a Giulio “Ragno” Favero, bassista e produttore del Teatro degli Orrori. Uscita prevista in primavera 2015.

 

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