EUGENIO BENNATO Balla la nuova Italia al FIM 2015

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Balla la nuova Italia è un concerto che si riferisce ad una condizione viva e presente che, in controtendenza alla moda imposta dai mass media, compie oggi autonomamente una sua scelta di una musica che appartiene alle radici e realizza compiutamente l’aggregazione propria della festa popolare.

 I temi percorsi da Eugenio Bennato partono dalla fondazione di Taranta Power, che è storicamente l’avvio di tutto il movimento, e proseguono con l’apertura agli altri sud del mondo, dalla sponda meridionale del Mediterraneo alle profondità dell’Africa e di tutte le terre della tradizione e dell’emigrazione, per approdare a temi, quali la globalizzazione e la rivendicazione della storia negata dell’Italia del Sud, che coinvolgono oggi centinaia di migliaia di proseliti, artisti, uomini di cultura o semplici appassionati.

Un movimento nuovo che vede per la prima volta l’Italia impegnata a esprimere spontaneamente il proprio pensiero e a raccontare al mondo la propria storia con i modi musicali dei suoi antichi maestri, che diventano i punti di riferimento per la cultura contemporanea.

Il concerto si snoda sul percorso di tutte le più importanti composizioni di Eugenio, da Brigante se more alla recentissima Notte del sud ribelle, scritta la scorsa estate in occasione della partecipazione alla Notte della Taranta, e si avvale della collaborazione della consolidata band, impegnata da anni in concerti in tutto il mondo, costituita da Sonia Totaro, Chiara Carnevale, Stefano Simonetta ed Ezio Lambiase. Eugenio Bennato sarà presente al FIM e terrà un suo concerto il giorno 16 maggio 2015 sul palco principale.

Eugenio Bennato, studente universitario negli anni Settanta, fonda la Nuova Compagnia di Canto Popolare, il primo e più importante gruppo italiano di ricerca e riproposta della musica etnica dell’Italia del Sud. Autore, compositore e interprete, fonda successivamente Musicanova e, nel 1998, il movimento Taranta Power che diffonde a livello internazionale il ritmo legato alla danza esorcistica della taranta, antidoto rituale contro il morso velenoso della tarantola, ragno nero nascosto nelle terre aride del Sud. Oggi in Italia una nuova generazione in controtendenza alle imposizioni della cultura televisiva globalizzante riscopre ed afferma la musica delle proprie radici, ed il movimento nuovo si sviluppa ed assume dimensioni vastissime. Eugenio, da sempre attratto dalle forme musicali semplici e dirette della poesia popolare distante dalla musica del business planetario (dalle tradizioni mediterranee alla profonda Africa al Sudamerica lontano nello spazio vicino nel sentimento e nella storia), realizza e pubblica negli ultimi anni delle raccolte musicali di grande successo, da Mille e una notte fa (1996) a Taranta Power (1999) a Che il Mediterraneo sia (2002), a Grande sud (che nel 2008 viene presentato al festival di Sanremo, aprendo al grande pubblico la musica delle radici popolari. L’ultimo lavoro è Questione meridionale (2011) che racconta la storia le rivendicazioni e la musica delle culture subalterne del passato e del presente, dai briganti ottocenteschi dell’Italia meridionale, ai giovani del mondo contemporaneo in lotta nella primavera araba, alle nuove generazioni in marcia in tutti i Sud del mondo.

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